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NASA e Google: l’assistente medico con IA che aiuterà gli astronauti su Marte

| 11 Agosto 2025

Un'innovazione cruciale per le missioni interplanetarie La NASA e Google stanno collaborando su un progetto pionieristico destinato a rivoluzionare la medicina spaziale. Si tratta dello sviluppo di un assistente medico basato su intelligenza...

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Un’innovazione cruciale per le missioni interplanetarie

La NASA e Google stanno collaborando su un progetto pionieristico destinato a rivoluzionare la medicina spaziale. Si tratta dello sviluppo di un assistente medico basato su intelligenza artificiale (IA), progettato per supportare gli astronauti durante missioni spaziali a lungo termine, come quelle dirette verso Marte. Questa iniziativa è fondamentale per affrontare le sfide sempre più complesse della medicina spaziale e garantire la salute delle equipaggi nei viaggi interplanetari, dove le opzioni di comunicazione in tempo reale con la Terra e di evacuazione rapida non saranno più praticabili.

La necessità di assistenza medica autonoma in missioni a lungo termine

Con l’intensificarsi dei programmi spaziali, la necessità di garantire un’assistenza sanitaria continua e autonoma diventa sempre più urgente. La NASA, in collaborazione con partner commerciali come SpaceX, prevede di lanciare le prime missioni umane verso Marte entro la fine degli anni 2030 o l’inizio degli anni 2040. In questi scenari, gli astronauti non avranno la possibilità di comunicare immediatamente con il centro di controllo a Houston, né di ricevere rifornimenti frequenti o di tornare rapidamente sulla Terra, come avviene oggi con la Stazione Spaziale Internazionale.

In questo contesto, la NASA ha deciso di investire nello sviluppo di soluzioni che permettano una medicina autonoma e più intelligente nelle missioni spaziali.

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Il CMO-DA: l’assistente medico digitale alimentato da IA

Uno dei principali risultati di questa strategia è il Crew Medical Officer Digital Assistant (CMO-DA), un assistente digitale che utilizza intelligenza artificiale e opera nel contesto della piattaforma Google Cloud Vertex AI. Grazie a un accordo di abbonamento a prezzo fisso con Google Public Sector, la NASA ha accesso alle risorse necessarie per ottimizzare questa tecnologia, che si avvale di un’infrastruttura cloud avanzata e di un continuo addestramento dei modelli IA. Il CMO-DA è progettato per funzionare in modalità multimodale, consentendo interazioni via voce, testo e immagini, ed è stato sviluppato per assistere gli astronauti quando non ci sono medici a bordo e le comunicazioni con la Terra sono impossibili.

Un assistente digitale per emergenze mediche in orbita

Il CMO-DA è concepito per operare in ambienti di microgravità e per rispondere a una serie di problematiche sanitarie. Al momento, il sistema è in grado di diagnosticare e proporre trattamenti per disturbi comuni come lesioni alla caviglia, dolore laterale e dolore all’orecchio, ma l’obiettivo finale è di renderlo sempre più autonomo, integrando i dati provenienti da dispositivi medici e aumentando la sua capacità di “comprendere” le condizioni sanitarie tipiche delle missioni spaziali.

Test e risultati preliminari

Per testare l’efficacia del CMO-DA, la NASA e Google hanno condotto prove in tre scenari clinici, con l’aiuto di medici e astronauti. I test hanno riguardato casi di lesioni alla caviglia, dolore laterale e dolore all’orecchio. I risultati sono stati incoraggianti, con il sistema che ha mostrato una precisione diagnostica del 74% per il dolore laterale, 80% per il dolore all’orecchio e 88% per le lesioni alla caviglia. Questi risultati positivi rappresentano un passo importante verso la realizzazione di un assistente medico in grado di gestire emergenze mediche in ambienti lontani dalla Terra.

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Il futuro dell’IA in medicina spaziale

La roadmap del progetto prevede l’integrazione di fonti di dati sempre più complesse e il miglioramento del sistema per rispondere alle esigenze specifiche della medicina spaziale. Google non esclude, inoltre, che una volta validato nelle missioni spaziali, il CMO-DA possa essere utilizzato anche in ambiti medici terrestri, offrendo nuove possibilità di diagnosi e cura.

Implicazioni per la medicina terrestre

I progressi ottenuti nello sviluppo di questo assistente medico digitale con intelligenza artificiale potrebbero avere impatti significativi anche sulla medicina terrestre. Infatti, le tecnologie sviluppate per affrontare le sfide mediche in ambienti estremi come lo spazio potrebbero essere applicate per migliorare l’efficacia dei trattamenti in situazioni più comuni. I dati e le metodologie derivanti dalla sperimentazione spaziale potrebbero rivoluzionare il modo in cui affrontiamo le emergenze sanitarie sulla Terra, aprendo la strada a innovazioni importanti per il settore sanitario globale.

Un passo verso l’autosufficienza medica spaziale

L’assistente medico digitale sviluppato dalla NASA e Google rappresenta un passo importante verso una maggiore autosufficienza medica durante le missioni spaziali. Con l’avanzamento dei test e l’integrazione di tecnologie avanzate, questo sistema potrebbe diventare un elemento chiave nella cura degli astronauti durante le missioni su Marte e oltre. Non solo garantirà la loro salute, ma contribuirà anche a rivoluzionare la medicina anche sulla Terra, offrendo un potenziale enorme per il futuro della cura sanitaria globale.