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ChatGPT e Grok indeboliscono il cervello: lo studio del MIT

| 16 Agosto 2025

Un recente studio MIT evidenzia che l'uso di ChatGPT riduce la connessione cerebrale, creando un debito cognitivo che compromette la memoria e l'apprendimento.

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  • Come influisce ChatGPT sulla memoria e sulle capacità cognitive?
  • L’intelligenza artificiale sta indebolendo il cervello umano?
  • Scopri cosa dice il MIT.

I modelli di linguaggio come ChatGPT e Grok indeboliscono la connessione cerebrale, secondo uno studio del MIT

Un recente studio del MIT ha rivelato che l’utilizzo di modelli di linguaggio come ChatGPT per la redazione di saggi comporta una debito cognitivo che influisce negativamente sulla memoria e indebolisce la connessione neurale. Questo accade perché, sebbene queste tecnologie semplifichino la scrittura, inducono il cervello a “disconnettersi” e a ridurre il proprio impegno intellettuale.

L’effetto dei modelli di linguaggio sull’attività cerebrale

Lo studio, condotto da Nataliya Kosmyna e il suo team, ha esaminato come l’utilizzo di modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) come ChatGPT influisca sul funzionamento cerebrale e sulle performance nella scrittura di saggi. I ricercatori hanno coinvolto 54 partecipanti, divisi in gruppi a seconda dello strumento utilizzato: assistenti di IA, motori di ricerca o scrittura senza alcun aiuto tecnologico.

I risultati hanno evidenziato differenze significative nell’attività cerebrale e nella sensazione di proprietà sul lavoro scritto. I partecipanti che scrivevano senza alcun supporto tecnologico mostravano una maggiore connettività neurale, segno di un maggiore impegno cognitivo. Al contrario, chi utilizzava gli LLM presentava una connettività cerebrale più debole, un chiaro segno di sottoutilizzo cerebrale.

Debito cognitivo e perdita di memoria a lungo termine

L’analisi attraverso l’elettroencefalografia (EEG) ha rivelato che l’uso di modelli linguistici avanzati riduce l’attività cognitiva, soprattutto per quanto riguarda la memoria a lungo termine. Man mano che cresceva la dipendenza da strumenti esterni, si osservava una diminuzione proporzionale dell’attivazione cerebrale.

In particolare, chi alternava tra metodi diversi — ad esempio passando dall’uso di ChatGPT alla scrittura manuale — mostrava cambiamenti evidenti nella memoria e nell’attivazione cerebrale, suggerendo che l’uso di questi strumenti non solo influisce sul processo di scrittura, ma anche sulle funzioni cognitive generali.

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Un senso ridotto di proprietà sul proprio lavoro

Un altro aspetto rilevante del sondaggio riguarda la percezione della proprietà intellettuale. I partecipanti che utilizzavano assistenti di IA come ChatGPT avevano un senso ridotto di proprietà sui loro saggi e spesso riscontravano difficoltà nel citare correttamente il proprio lavoro. Questo indica un distacco intellettuale rispetto ai contenuti prodotti con l’aiuto delle tecnologie, suggerendo che l’uso continuo di IA potrebbe influenzare la capacità di memorizzare e comprendere pienamente il materiale creato.

Le implicazioni educative e cognitive per il futuro

Nonostante la valutazione generalmente positiva dei testi generati dall’IA, lo studio solleva preoccupazioni sul lungo termine. Gli autori mettono in guardia dalle implicazioni educative derivanti dall’uso sempre più diffuso di assistenti di IA nelle attività scolastiche, suggerendo che, a lungo andare, questa dipendenza potrebbe creare una vera e propria “debito cognitivo” che ostacola il processo di apprendimento e il sviluppo intellettuale degli studenti.

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In particolare, l’indebolimento delle capacità cognitive potrebbe avere un impatto duraturo sulla capacità degli studenti di apprendere in modo profondo e di sviluppare competenze critiche. I ricercatori sottolineano quindi l’importanza di approfondire lo studio sugli effetti dell’intelligenza artificiale nei processi educativi e nel cervello umano, al fine di comprendere meglio le sfide e le opportunità che queste tecnologie portano.

Abbiamo bisogno di equilibrio tra tecnologia e pensiero critico

Questo studio offre uno spunto di riflessione importante sul ruolo crescente delle tecnologie di intelligenza artificiale nella vita quotidiana e, in particolare, nelle scuole e nelle università. Sebbene strumenti come ChatGPT possano essere utili per velocizzare la scrittura e semplificare alcuni compiti, è fondamentale che gli utenti mantengano un equilibrio tra l’uso della tecnologia e l’impegno intellettuale autonomo. Solo così sarà possibile preservare e sviluppare appieno le capacità cognitive umane, evitando di cadere in una dipendenza che potrebbe compromettere il nostro futuro intellettuale e educativo.